Cronaca della serata "Press and the City", tratta da un articolo di Max Brod, su "Il Cittadinoonline" del 16/02/2013.
Di Max Brod
SIENA. La seconda
edizione di “Press and the City” – evento dedicato al dibattito sulla
stampa senese organizzata dall’Associazione La Città ai Cittadini – è
girata intorno alla figura di Paolo Mondani (autore dell’inchiesta
“Monte dei Fiaschi” di Report) affiancato dai blogger Raffaele Ascheri e
Federico Muzzi, moderati da Massimiliano Angelini (La città ai
cittadini). Sono intervenute ieri sera, a Palazzo Patrizi, molte
persone, ma anche associazioni locali e candidati sindaco, in un
dibattito turbinoso ed affollato, durato più di tre ore. Assente la
stampa locale e nazionale - escluso Il Cittadino Online e Siena Tv - con
biasimo degli organizzatori.
Mondani torna a Siena.
Il giornalista ha ripercorso le tappe del suo lavoro per l’inchiesta
senese, che partì dopo aver ricevuto un dettagliatissimo rapporto
anonimo su Mps. Al suo ritorno a Siena, seppur in videoconferenza, dice:
“Mi fa riflettere la situazione politico-culturale della città, quella
per la quale c’è stato bisogno del disastro di questi mesi per riuscire a
comprendere cosa stesse combinando un management di assoluto basso
livello”. Gli risponderà poi, in un altro intervento Raffaele Ascheri
“Qualsiasi giornale avrebbe avuto i mezzi per stroncare il malaffare, ma
non l’hanno voluto fare”. Ma ecco le numerose domande fatte a Mondani
dalla platea.
La stampa locale fu collaborativa al suo arrivo in città?
“Ho avuto rapporti col
direttore de La Nazione che poi fu “eliminato”. Ho parlato con
Repubblica Firenze. Ho intervistato anche Stefano Bisi, naturalmente per
lui andava tutto bene”.
Ha avuto pressioni di sorta nel suo lavoro?
“Nessuna pressione,
tutti sanno che in Rai può arrivare al massimo la lettera di protesta
dopo la trasmissione, ma nessuna pressione sortisce effetti”.
Perché non ha mai fatto il nome del PD nei suoi servizi?
”Siccome a suo tempo
ce lo dissero anche dei senesi, la settimana dopo facemmo un’aggiunta
all’inchiesta, dove ne parlammo abbondantemente”
I partiti che ruolo hanno avuto nella questione Mps?
“Lo statuto senese era
quello più spostato a favore del peso delle amministrazioni locali. Ma
non possiamo dimenticare che il Presidente delle Fondazioni Bancarie è
stato per 12 anni presidente democristiano della Regione Lombardia.
Chiamparino è presidente della Fondazione San Paolo ed era l’ex sindaco
del PD. Un assurdo dal mio punto di vista”
Oltre alla vicenda Antonveneta, i mali di Mps vengono anche dall’influenza di D’Alema e De Bustis?
“Non c’è dubbio che
D’Alema abbia avuto - nella prima fase - ruolo di protagonista
nell’ingresso di De Bustis. Nell’ultima fase è noto che corresse cattivo
sangue tra Mussari e D’Alema. Buon sangue invece tra Mussari e Amato,
Mussari e Vaticano, Mussari e una parte importante del Pdl, ma anche
Passera, Profumo e Tremonti. (..) Gianluca Baldassarri fu portato nella
Banca da De Bustis”
Mondani sottolinea il ruolo dei controllori.
Centrale, per il giornalista, il ruolo di “Cda, Collegio dei Sindaci,
Consob e Banca D’Italia: nessuno di loro poteva accorgersi di nulla
prima? Altroché se si erano accorti prima, e non hanno fatto nulla”.
Sulla vicenda mediatica invece dice: “Sono ancora trascurati alcuni dei
principali personaggi della vicenda Antonveneta, Daffina per Rothschild,
Orgel per Merill Lynch, Nagel per Mediobanca. Loro consigliarono a
Mussari di fare quel passo e di farlo in quel modo”. Però sottolinea
“non vorrei parlare troppo di chi sta dietro Mussari, ma di Profumo e
della sua gestione in continuità col passato, degli uomini del passato
che sono nel cda, di un uomo come Draghi che controlla la Bce pur
essendo i suoi uomini - nel 2010 – andati a verificare i disastri Mps,
uomini che lo mettono per scritto in una relazione, e lui fa finta di
nulla”. Maiorana gli chiede poi: “Perché non sono venuti fuori i
rapporti tra Riffeser ed il Monte dei Paschi, e tra le logge della
massoneria a cui fa capo il direttore del Corriere di Siena, ed il
rapporto con altri editori abbastanza “disponibili”. Mondani replica:
“Secondo me c’è riserbo da parte di molti giornali ad allargare la
tematica a tali questioni”.
Sul ruolo dei dipendenti spiega,
dopo aver precisato che essi sono le vittime (anche mediatiche) dello
scandalo Mps, che “le responsabilità del sindacato di approvare tutto
quello che Mussari aveva fatto erano lì a testimoniare. La vicenda
Antonveneta fu addirittura salutata da trionfali comunicati sindacali.
Quei capi sindacali che hanno approvato tutto quello che Mussari diceva
forse è meglio che se ne vadano a casa”.
Ascheri. Raffaele
Ascheri che riceve da Mondani i complimenti per il suo operato, e una
proposta di candidatura per il “Mangia d’Oro” da parte di due persone
del pubblico, racconta la sua vicenda di personaggio isolato dai media
locali: “Dal 2007 quando usci il mio primo libro, fino al 2013, non sono
stato chiamato da nessuno in città per parlare, di nessun argomento,
questo dovrebbe far riflettere”. Poi ricorda il ruolo dei cittadini
nelle inchieste giudiziarie: “Tutto nacque dall’esposto degli attivisti
di Ampugnano, come ha detto anche il pm Natalini, da lì sono scaturite
tutte le altre indagini”.
Federico Muzzi interpella D’Onofrio.
Insieme ad Ascheri, il secondo relatore è stato Federico Muzzi,
l’autore del Blog “Il Santo”. La sua esperienza di blogger iniziò
”quando Barrai venne a Siena e nessun giornalista ne scrisse”. Con voce
turbata dall’emozione raccontato di dover adesso chiudere il suo blog, a
causa di lettere minatorie. Muzzi interpella Pasquale D’Onofrio (Sel),
candidato alle recenti primarie del centrosinistra locale - presente tra
il pubblico - se fosse a conoscenza dello stato poco felice
dell’informazione senese e se, secondo lui, Ceccuzzi fosse all’oscuro
della situazione. D’Onofrio risponde, più volte interrotto dalla platea,
tenuta “a bada” dagli organizzatori: “Ritengo che ci sia una scarsa
qualità della democrazia, che dipende da una scarsa qualità del
controllo dei cittadini” poi “vedo in questo contesto lo stato massimo:
lo stato che attraverso il potere ed il danaro conquista ogni anfratto
della società civile (..). Il fatto di doversi asservire al potere
politico, è una degradazione della democrazia, il vero male è passare
attraverso la politica per trovare una collocazione”. Qui viene
interrotto dal rumoreggiare della platea, poi risponde alla domanda su
Ceccuzzi: “È evidente che c’è una responsabilità politica, non so se lui
sapesse o non sapesse, ma quando uno esercita delle scelte poi le
responsabilità le prende in carico. Io sono un semplice cittadino, non
ho fatto nomine, non ho fatto scelte di potere” qualcuno urla “è falso”,
ma lui conclude, si alza e stringe la mano a Muzzi.
Critiche ai media locali.
Numerosi interventi hanno individuato la difficoltà di essere ascoltati
e pubblicati sui principali media locali. Romolo Semplici
(Pietraserena): “censurano i nostri comunicati”. Chiantini (Siena
Cambia): “la censura la viviamo anche noi, mandiamo i comunicati e non
ci vengono pubblicati”. Muzzi: “Il Corriere di Siena quando Mussari si
dimise titolò in prima pagina “Parroco picchiato e derubato”, lasciando
in secondo piano (sempre in prima pagina NdA) il clamoroso
evento. Innocenti (Comitato Ampugnano): “La Nazione non ha mai scritto
una riga su Ampugnano fino alla richiesta di rinvio a giudizio (per
Mussari NdA). (…) Facemmo una grande manifestazione, eravamo
4/5 mila persone. La nazione non disse nemmeno che c’era stata. Il
Corriere parlò di una semplice “manifestuccia”.
Attacchi al Corriere di Siena,
ed al suo Direttore Stefano Bisi, sono pervenuti anche in altri
interventi. Zunino (Fermare il declino): “La stampa mette sotto tutela
questa città, a partire dal Corriere di Siena per finire con tanti
altri. I giornali non vengono scritti per chi li legge, ma per chi li
paga”. Innocenti (Comitato Ampugnano): “Il Bisi descriveva Mariarosa
Mariani (un’attivista del gruppo) ne “l’angolo dell’unto” come: “la
berciona”; e diceva che essendo originaria della Val Padana non aveva
diritto di discutere la questione. (…) Il Bisi è una potenza massonica,
il presidente di Ampugnano era massone. Che pensate che le nomine non
vengano fatte su questa base?”.
Le proposte senza mezze misure di Laura Vigni.
La candidata sindaco interviene dal pubblico, facendo un appello:
“Visto che il nuovo management Mps ha buone influenze finanziare sul
quotidiano La Nazione, faccia reintegrare il Direttore (Tedeschini NdA)
che hanno fatto dimettere per colpa del Monte dei Paschi. Visto che
possiedono più del 20% dell’editore del Corriere di Siena, facciano
cambiare il suo Direttore” poi conclude ”Canale Tre è in parte di
proprietà della Bassilichi, che subisce l’influenza del Monte dei
Paschi, noi vogliamo che la Bassilichi abbandoni questo ruolo”.
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