Gent.Direttore,
con
profondo stupore abbiamo letto quanto da Lei riferito sull’evento
“Press and the city”, nel suo articolo dal titolo “Le polpette
avvelenate sono incartate con i giornali”, in cui lamenta di essere
passata ‘inosservata” ai più, al punto da temere di “essere diventata
invisibile”, non vedendo riconosicuto, secondo Lei, durante la serata,
il ruolo del giornale che dirige nella battaglia quotidiana per una
informazione senza pregiudizi e condizionamenti.
Comprendiamo
questo tipo di scoramento, soprattutto dopo diversi anni in cui il
Cittadinoonline persegue una linea editoriale che non rinuncia mai al
diritto di esprimere il proprio punto di vista, senza per questo sentire
il dovere (o la necessità) di compiacere nessuno.
Proprio
per questo, infatti, il comitato organizzatore, “La Città ai
Cittadini”, già aderente all’Osservatorio Civico, aveva previsto tra gli
ospiti della serata anche la sua partecipazione, invitandola ad
esprimere un suo contributo durante l’iniziativa che prevedeva
l’intervento del giornalista Rai Paolo Mondani, autore dell’inchiesta
di Report denominata “Il Monte dei Fiaschi”. Invito a cui – per onor di
cronoca – non è seguita una risposta che confermasse la sua presenza
all’evento e che pur saremmo stati ben lieti di accogliere anche in
extremis, visto che avrebbe arricchito di un altro punto di vista
interessante il dibattito, se solo fosse stata segnalato, in qualche
modo, che lei era in sala.
Del
resto ci tieniamo a sottolineare – visto che pur presente Lei non se
n’è accorta - che il Cittadinoonline non è stato affatto del tutto
ignorato nel dibattito. Tale ‘merito’ è da ascriversi infatti ad uno
degli intervenuti che, nell’esprimere le sue considerazioni, ha
sottolineato proprio il fatto che in città, non tutti hanno chiuso
occhi, orecchie e bocca di fronte a quanto stava accadendo, ma piuttosto
esisteva una testata - il Cittadinonline, appunto - “molto seguita”,
che svolgeva in pieno e correttamente il proprio ruolo di organo
d’informazione.
Un
riconoscimento, questo, che dovrebbe inorgoglirla ancora di più, visto
che tale merito le è stato dato da un cittadino, in maniera spontanea,
senza il bisogno di ‘essere programmato in scaletta’. Segno evidente che
il suo lavoro e quello della sua redazione non è passato affatto
inosservato. Almeno per qualcuno. Nemmeno,evidentemente, durante
l’iniziativa “Press and the City”, intesa come ‘agorà pubblica’, in cui,
come qualcuno ha correttamente osservato nel suo giornale, si partecipa
non solo per ascoltare, ma anche per far sentire la propria voce,
esprimendo in piena libertà il proprio pensiero, senza condizionamenti o
scalette da seguire.
Ecco
perché mal digeriamo la critica di chi ci rimprovera la mancanza di uno
schema da seguire, un ordine di scaletta da compiere. La linea di
conduzione era semplice: nel confronto con Mondani parlano i Cittadini,
siano essi gli ospiti seduti al tavolo, siano essi seduti in sala.
Nessuna tribuna da cui pontificare. Per nessuno. Solo idee da
confrontare, in libertà, rispettando poche, semplici regole
fondamentali: il reciproco rispetto, la pari legittimità ad esprimere il
proprio pensiero, il diritto all’ascolto delle opinioni altrui. Anche
queste sono – direbbe qualcuno – “tutte cose che servono per poter
parlare in pubblico in maniera decente”. Regole che vorremmo fossero
rispettate da tutti, in ogni ambito, ma soprattutto quando si parla di
libera espressione di pensiero.
Infine,
ma non meno importante, ci lasci ringraziare gli ospiti che sono
intervenuti, oltre Paolo Mondani, e cioè Raffaele Ascheri (alias
L’Eretico) e Federico Muzzi (Il Santo), due vividi esempi di ‘voci fuori
dal coro’, che hanno dimostrato, con la propria testimonianza, che,
seppur faticosamente, agire da uomini liberi è possibile!
La verità non può e non deve spaventare le persone oneste.
Cordiali saluti.
Ass. ‘La Città ai Cittadini’
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