domenica 17 febbraio 2013

Cronaca della serata "Press and the City"

Cronaca della serata "Press and the City", tratta da un articolo di Max Brod, su "Il Cittadinoonline"  del 16/02/2013.


Di Max Brod
SIENA. La seconda edizione di “Press and the City” – evento dedicato al dibattito sulla stampa senese organizzata dall’Associazione La Città ai Cittadini – è girata intorno alla figura di Paolo Mondani (autore dell’inchiesta “Monte dei Fiaschi” di Report) affiancato dai blogger Raffaele Ascheri e Federico Muzzi, moderati da Massimiliano Angelini (La città ai cittadini). Sono intervenute ieri sera, a Palazzo Patrizi, molte persone, ma anche associazioni locali e candidati sindaco, in un dibattito turbinoso ed affollato, durato più di tre ore. Assente la stampa locale e nazionale - escluso Il Cittadino Online e Siena Tv - con biasimo degli organizzatori.
Mondani torna a Siena. Il giornalista ha ripercorso le tappe del suo lavoro per l’inchiesta senese, che partì dopo aver ricevuto un dettagliatissimo rapporto anonimo su Mps. Al suo ritorno a Siena, seppur in videoconferenza, dice: “Mi fa riflettere la situazione politico-culturale della città, quella per la quale c’è stato bisogno del disastro di questi mesi per riuscire a comprendere cosa stesse combinando un management di assoluto basso livello”. Gli risponderà poi, in un altro intervento Raffaele Ascheri “Qualsiasi giornale avrebbe avuto i mezzi per stroncare il malaffare, ma non l’hanno voluto fare”.  Ma ecco le numerose domande fatte a Mondani dalla platea.
La stampa locale fu collaborativa al suo arrivo in città?
“Ho avuto rapporti col direttore de La Nazione che poi fu “eliminato”. Ho parlato con Repubblica Firenze. Ho intervistato anche Stefano Bisi, naturalmente per lui andava tutto bene”.
Ha avuto pressioni di sorta nel suo lavoro?
“Nessuna pressione, tutti sanno che in Rai può arrivare al massimo la lettera di protesta dopo la trasmissione, ma nessuna pressione sortisce effetti”.
Perché non ha mai fatto il nome del PD nei suoi servizi?
”Siccome a suo tempo ce lo dissero anche dei senesi, la settimana dopo facemmo un’aggiunta all’inchiesta, dove ne parlammo abbondantemente”
I partiti che ruolo hanno avuto nella questione Mps?
“Lo statuto senese era quello più spostato a favore del peso delle amministrazioni locali. Ma non possiamo dimenticare che il Presidente delle Fondazioni Bancarie è stato per 12 anni presidente democristiano della Regione Lombardia. Chiamparino è presidente della Fondazione San Paolo ed era l’ex sindaco del PD. Un assurdo dal mio punto di vista”
Oltre alla vicenda Antonveneta, i mali di Mps vengono anche dall’influenza di D’Alema e De Bustis?
 “Non c’è dubbio che D’Alema abbia avuto - nella prima fase - ruolo di protagonista nell’ingresso di De Bustis. Nell’ultima fase è noto che corresse cattivo sangue tra Mussari e D’Alema. Buon sangue invece tra Mussari e Amato, Mussari e Vaticano, Mussari e una parte importante del Pdl, ma anche Passera, Profumo e Tremonti. (..) Gianluca Baldassarri fu portato nella Banca da De Bustis”
Mondani sottolinea il ruolo dei controllori. Centrale, per il giornalista, il ruolo di “Cda, Collegio dei Sindaci, Consob e Banca D’Italia: nessuno di loro poteva accorgersi di nulla prima? Altroché se si erano accorti prima, e non hanno fatto nulla”. Sulla vicenda mediatica invece dice: “Sono ancora trascurati alcuni dei principali personaggi della vicenda Antonveneta, Daffina per Rothschild, Orgel per Merill Lynch, Nagel per Mediobanca. Loro consigliarono a Mussari di fare quel passo e di farlo in quel modo”. Però sottolinea “non vorrei parlare troppo di chi sta dietro Mussari, ma di Profumo e della sua gestione in continuità col passato, degli uomini del passato che sono nel cda, di un uomo come Draghi che controlla la Bce pur essendo i suoi uomini -  nel 2010 – andati a verificare i disastri Mps, uomini che lo mettono per scritto in una relazione, e lui fa finta di nulla”. Maiorana gli chiede poi: “Perché non sono venuti fuori i rapporti tra Riffeser ed il Monte dei Paschi, e tra le logge della massoneria a cui fa capo il direttore del Corriere di Siena, ed il rapporto con altri editori abbastanza “disponibili”. Mondani replica: “Secondo me c’è riserbo da parte di molti giornali ad allargare la tematica a tali questioni”.
Sul ruolo dei dipendenti spiega, dopo aver precisato che essi sono le vittime (anche mediatiche) dello scandalo Mps, che “le responsabilità del sindacato di approvare tutto quello che Mussari aveva fatto erano lì a testimoniare. La vicenda Antonveneta fu addirittura salutata da trionfali comunicati sindacali. Quei capi sindacali che hanno approvato tutto quello che Mussari diceva forse è meglio che se ne vadano a casa”.
Ascheri. Raffaele Ascheri che riceve da Mondani i complimenti per il suo operato, e una proposta di candidatura per il “Mangia d’Oro” da parte di due persone del pubblico, racconta la sua vicenda di personaggio isolato dai media locali: “Dal 2007 quando usci il mio primo libro, fino al 2013, non sono stato chiamato da nessuno in città per parlare, di nessun argomento, questo dovrebbe far riflettere”. Poi ricorda il ruolo dei cittadini nelle inchieste giudiziarie: “Tutto nacque dall’esposto degli attivisti di Ampugnano, come ha detto anche il pm Natalini, da lì sono scaturite tutte le altre indagini”.
Federico Muzzi interpella D’Onofrio. Insieme ad Ascheri, il secondo relatore è stato Federico Muzzi, l’autore del Blog “Il Santo”. La sua esperienza di blogger iniziò ”quando Barrai venne a Siena e nessun giornalista ne scrisse”. Con voce turbata dall’emozione raccontato di dover adesso chiudere il suo blog, a causa di lettere minatorie. Muzzi interpella Pasquale D’Onofrio (Sel), candidato alle recenti primarie del centrosinistra locale - presente tra il pubblico - se fosse a conoscenza dello stato poco felice dell’informazione senese e se, secondo lui, Ceccuzzi fosse all’oscuro della situazione. D’Onofrio risponde, più volte interrotto dalla platea, tenuta “a bada” dagli organizzatori: “Ritengo che ci sia una scarsa qualità della democrazia, che dipende da una scarsa qualità del controllo dei cittadini” poi “vedo in questo contesto lo stato massimo: lo stato che attraverso il potere ed il danaro conquista ogni anfratto della società civile (..). Il fatto di doversi asservire al potere politico, è una degradazione della democrazia, il vero male è passare attraverso la politica per trovare una collocazione”. Qui viene interrotto dal rumoreggiare della platea, poi risponde alla domanda su Ceccuzzi: “È evidente che c’è una responsabilità politica, non so se lui sapesse o non sapesse, ma quando uno esercita delle scelte poi le responsabilità le prende in carico. Io sono un semplice cittadino, non ho fatto nomine, non ho fatto scelte di potere” qualcuno urla “è falso”, ma lui conclude, si alza e stringe la mano a Muzzi.
Critiche ai media locali. Numerosi interventi hanno individuato la difficoltà di essere ascoltati e pubblicati sui principali media locali. Romolo Semplici (Pietraserena): “censurano i nostri comunicati”. Chiantini (Siena Cambia): “la censura la viviamo anche noi, mandiamo i comunicati e non ci vengono pubblicati”. Muzzi: “Il Corriere di Siena quando Mussari si dimise titolò in prima pagina “Parroco picchiato e derubato”, lasciando in secondo piano (sempre in prima pagina NdA) il clamoroso evento. Innocenti (Comitato Ampugnano): “La Nazione non ha mai scritto una riga su Ampugnano fino alla richiesta di rinvio a giudizio (per Mussari NdA). (…) Facemmo una grande manifestazione, eravamo 4/5 mila persone. La nazione non disse nemmeno che c’era stata. Il Corriere parlò di una semplice “manifestuccia”.
Attacchi al Corriere di Siena, ed al suo Direttore Stefano Bisi, sono pervenuti anche in altri interventi. Zunino (Fermare il declino): “La stampa mette sotto tutela questa città, a partire dal Corriere di Siena per finire con tanti altri. I giornali non vengono scritti per chi li legge, ma per chi li paga”. Innocenti (Comitato Ampugnano): “Il Bisi descriveva Mariarosa Mariani (un’attivista del gruppo) ne “l’angolo dell’unto” come: “la berciona”; e diceva che essendo originaria della Val Padana non aveva diritto di discutere la questione. (…) Il Bisi è una potenza massonica, il presidente di Ampugnano era massone. Che pensate che le nomine non vengano fatte su questa base?”.
Le proposte senza mezze misure di Laura Vigni. La candidata sindaco interviene dal pubblico, facendo un appello: “Visto che il nuovo management Mps ha buone influenze finanziare sul quotidiano La Nazione,  faccia reintegrare il Direttore (Tedeschini NdA) che hanno fatto dimettere per colpa del Monte dei Paschi. Visto che possiedono più del 20% dell’editore del Corriere di Siena, facciano cambiare il suo Direttore” poi conclude ”Canale Tre è in parte di proprietà della Bassilichi, che subisce l’influenza del Monte dei Paschi, noi vogliamo che la Bassilichi abbandoni questo ruolo”.

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